La sequenza costante della cronaca della risurrezione nei Vangeli è questa: dapprima la tomba vuota, poi il dubbio, segue un annuncio, poi l’approfondimento della Scrittura e la memoria delle Parole di Gesù e, infine la fede e l’annuncio. La fede della risurrezione è tutt’altro che creduloneria! È assolutamente fondata su criteri di ragionevolezza e su dati difficilmente discutibili. Che sostiene e corrobora la risurrezione è primariamente la corrispondenza scritturistica: è impressionante come il discorso di Pietro nel giorno di Pentecoste sia una sostanziale ripresa dell’Antico Testamento per metterne in risalto la continuità e la dipendenza: Gesù non è una meteora casuale ma è il frutto di una preparazione millenaria: è, in sostanza, il compimento di quanto i padri, i patriarchi e i profeti hanno dette e insegnato. Mi chiedo quanto la nostra testimonianza di fede sia in grado di offrire una solida base di ragionevolezza o sia piuttosto abitudine e tradizione e poco di più… Sono certo che molti si sono allontanati da un percorso di fede per la scarsa e povera capacità di noi credenti di render ragione della speranza che è in noi… troppi dogmatismi e intransigenze: occorre ragionare e pensare insieme, nella fedeltà alla tradizione, e nella logia teologica, ovviamente! Buona gironata