Ieri pomeriggio abbiamo celebrato la prima confessione: bambini impauriti, come se fosse un esame… l’immagine che abbiamo tramandato del confessionale è quella del tribunale: da una parte c’è il reo confesso e dall’altra il giudice. La paura è che ci sia qualche cavillo che non preveda l’assoluzione. Oppure, il timore di una solenne ramanzina per le malefatte con la minaccia di non farle più, pena una severa sanzione… No! Il confessionale è un ambulatorio dove si incontrano medico e malato per solidarizzare e cercare la cura più idonea alla vita buona! Il Signore è venuto per curare i malati, guarire i peccatori, sanare i lebbrosi… Oggi il Vangelo parla di un padre che corre da Gesù affinchè vada da suo figlio morente e lo salvi: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Chissà se i genitori che oggi hanno portato i bambini per la confessione siano o no consapevoli che i loro bambini sono davvero malati di morte e che se non vengono curati si perdono come tanti in balia del maligno che li devia della bellezza e dalla santità! Siamo tutti malati: non lasciamoci tentare da un relativismo superficiale che ci fa accontentare di una vita mediocre! Guariti dalla misericordia possiamo ambire a molto di più! Buona giornata