«Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati». Qualcuno potrebbe pensare che Gesù, con queste parole, sostenga una società senza diritto, dove tutto è lasciato alla semplice istanza personale… Non è così, ovviamente! Ci devono essere delle leggi ed è giusto che siano riconosciute come strumenti adatti a giudicare ciò che è giusto da ciò che non lo è e a condannare ciò che si deve essere condannato. Però! C’è un però… La legge è uno strumento ma non è la verità: tant’è che anche nel diritto di distingue tra verità processuale e verità reale! C’è una rincorsa esagerata al giudizio e, soprattutto, alla condanna: è impressionante vedere come la giustizia sia considerata adempiuta nel momento in cui arriva a condannare qualcuno! Giudichiamo pure i fatti, condanniamoli anche, ma decliniamo con maggiore larghezza il perdono! Gesù ce lo insegna sempre: prima elargisce il perdono e, successivamente, esorta a non peccare più! Questo criterio dovrebbe diventare sempre di più il criterio dell’azione dei cristiani! La cura per la dignità della persona deve venire prima di ogni adempimento legalistico! Finché non  si rispetterà l’uomo come nella sua dignità non ci potrà essere vera giustizia! Buona giornata