Gesù si rivela ai discepoli ma esso sono oppressi dal sonno, il loro occhi si chiudono. Che mistero il sonno: a volte è occasione per Dio di raccontare attraverso i sogni le proprie intenzioni salvifiche, a volte è ostacolo alla visione della salvezza. C’è sonno e sonno: uno è resa incondizionata e uno è vile tentazione.
Gesù, ai suoi discepoli assonnati al Getzemani, dice di non cadere in tentazione e di far di tutto per rimanere svegli… non ci riusciranno! Le occasioni per vedere la sua gloria ci sono ma i nostri occhi non reggono lo sguardo. Potremmo capire la fatica a vedere la gloria nel momento della passione… ma nella trasfigurazione, perché tanta fatica?
E sì che Pietro, non appena apre gli occhi esprime la sua gioia e il suo stupore per quanto accaduto: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Ma non sa che cosa dice! Ha visto ma non sa decifrare l’accaduto! Ha bisogno di passare attraverso una nube per svegliare la fede.
«All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: “Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!”»: Pietro e i suoi amici hanno paura di fidarsi! Vorrebbero capire tutto e subito ma non possono: è dalla morte di sé che passa la possibilità per un incontro vero con il Signore! Si attraversa l’oscurità ascoltando Gesù!
La via d’uscita dalle nostre tenebre non può essere una nostra invenzione o una nostra trovata: nel buio tutto ciò che si compie è un azzardo. Il Padre celeste ci invita all’ascolto di Gesù!
Occorre obbedire a Lui, seguire passo passo il suo cammino, e non ci sarà delusione alcuna! La luce splenderà maestosa! «Essi tacquero»: c’è un tempo per tacere e un tempo per parlare! Non tocca a noi decidere quando parlare: sarà lo Spirito a dirci il tempo della testimonianza. Per ora ci basti ascoltare!