Credo di averlo raccontato più volte ma desidero ripeterlo: il brano della chiamata di Samuele è uno di quei testi che ho nel cuore fin da quando ero piccino… le mie Suore lo leggevano spesso e lo indicavano come criterio di discernimento per verificare la propria vocazione. Io, mi ricordo, ne ero affascinato in una maniera assoluta! Oggi, rileggendolo, mi ha colpito questa cosa: il sacerdote Eli che ha avuto bisogno che Dio chiamasse Samuele per ben tre volte prima di riconoscerlo! Come è possibile che un uomo anziano come lui, che ha passato tutta la vita al Tempio a pregare e a meditare la Parola, non sia riuscito a intuire la visita di Dio? È bello che sia così! Nessuno ha il passe-partout per aprire tutte le porte attraverso le quali Dio viene verso l’uomo… Dio è libertà assoluta! Dio è imprevedibilità! Dio è originalità! Parla in moltissimi modi perchè nessuno possa vantarsi di averlo conosciuto una volta per tutte! Bravo Eli a rimanere in ascolto, a pazientare, a non prendere decisioni troppo azzardate! Una volta capito, Eli non si fa interprete ma invita Samuele all’ascolto: è Lui che deve capire che cosa Dio ha da dirgli! Portare a Dio è sostanzialmente soltanto aprire a Lui… le strade non sono mai le nostre! Buona giornata