Gli furono dati potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano: il suo potere è un potere eterno, che non finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto». È una profezia di Daniele e che noi, oggi, riferiamo a Gesù. Ma c’è da chiedersi: che potere ha Gesù? Che tipo di dominio esercita sugli uomini? Che supremazia è in grado di esercitare? Mi sembra evidente la risposta: nessuna, secondo il metro di giudizio del mondo…

Ma proprio in questa impotenza è possibile intravedere la forza di Gesù: si tratta della scelta di Dio di esercitare il suo dominio nel servizio, il suo potere nel dono di sé, la sua supremazia nella debolezza dell’amore. La regalità di Cristo, cioè il suo amore, è per tutti gli uomini ma ha una presa soltanto in coloro che la accolgono in piena libertà.

Quando come battezzati ci raduniamo per l’Eucaristia dichiariamo “Tuo è il regno, tua è la potenza e la gloria nei secoli”: è la resa incondizionata alla sua opera e la disponibilità a sposare la sua regalità nel nostro servizio al mondo. Gesù ai suoi discepoli nell’ultima cena ricorda che i re e i capi delle nazioni governano dominando sui popoli: loro non devono fare così! Ma come Lui, devono indossare il grembiule e mettersi al servizio…

Riconoscere Gesù Re e Signore dell’universo non ha nessuna velleità di potenza! Gesù non vuole in noi dei soldati che si organizzano per impiantare il Vangelo a tutti i costi e con qualsiasi mezzo! Seppure il Vangelo sia la strada certa per la salvezza a nessuno è dato mandato di imporlo con la prepotenza e con la forza… Gesù sa benissimo come portare avanti il suo disegno: a noi l’unico compito di lasciarlo agire e di promuovere in noi un’adesione vera e duratura.

La storia della salvezza è nelle sue mani sicure!