«Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”». Se c’è una casa di Dio, questa è laddove si prega. Dirà ancora Gesù: “Dove due o più sono riuniti nel mio nome là sono io in mezzo a loro“. Dio pone la sua tenda in mezzo agli uomini che si mettono insieme per cercare una comunione profonda con Lui. È così che si supera la categoria del luogo sacro a favore della vita santa. Si parla infatti di “casa di preghiera”, ossia di Chiesa, anche riferendoci alla famiglia: la famiglia nel momento in cui vive nella ricerca costante della comunione è un luogo dove Dio pone la sua tenda. Quando non c’è comunione non c’è preghiera e non c’è Dio… si possono fare tante cose, dire tante cose, ma di Dio nemmeno l’ombra! Gesù si arrabbia con il mondo religioso del suo tempo che illudeva gli uomini che il tempio, con tutti i suoi rituali, fosse segno di Dio: in realtà, c’era tutto fuorchè la ricerca di una comunione con Dio e con i fratelli! Il tempio era diventato il massimo segno dell’esclusione: potevano entrare soltanto i puri e quelli che avevano da offrire qualcosa… Chissà se l’uomo d’oggi può trovare case dove Dio ha posto la sua dimora! Chissà se noi lo stiamo trovando… Buona giornata

 

p.s. Preghiamo per Giacomina che, sazia di giorni, trona alla casa del Padre