Fintanto che siamo educati a giudicare il mondo delle persone attraverso il principio del “do ut des” non sarà possibile camminare nella logica del Vangelo. I rapporti non possono basarsi sulla perfetta corrispondenza tra il dare e l’avere altrimenti non hanno maniera di stare in piedi. O entra in gioco la logica dell’eccedenza, cioè dell’amore gratuito, o si avranno sempre delle ragioni per giustificare la rottura di una relazione.
«Alcuni farisei domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie»: una domanda di questo tipo è inaccettabile nel piano dell’amore! Se un uomo ha sposato una donna dichiarandole il suo amore, ossia il suo desiderio di amarla per tutta la vita, non potrà avere motivazioni giustificabili per cui, un giorno, ripudiarla… Qualcuno potrebbe dire: me “se ha tradito” oppure “se ha disinteresse per la famiglia” oppure “se ha comportamenti squilibrati” perché dovrebbe continuare ad amarla? Proprio perché solo l’amore salva, accogliendo l’altro nella sua fragilità.
Gesù compie un gesto che ancor più radicalizza il senso: proprio nel momento nel quale sta pronunciando le parole sul ripudio dei bambini gli fanno ressa attorno. I discepoli li scacciano come elementi fastidiosi. Gesù dice loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite». Per chi ama, non c’è nessuno di insopportabile da respingere! Ogni persona, benchè possa essere impegnativa, ha diritto di essere accolta e amata.
Non sarà mai una legge a tenere insieme in un vincolo un uomo e una donna… se non avranno amore l’uno per l’altra, se non sapranno accettare i limiti l’uno dell’altra, se non si perdoneranno l’un l’altra, ogni pretesto sarà buono per un ripudio… solo l’amore resta.
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