Come mi sembrano corrispondente alla realtà queste parole del profeta Aggeo: «Avete seminato molto, ma avete raccolto poco; avete mangiato, ma non da togliervi la fame; avete bevuto, ma non fino a inebriarvi; vi siete vestiti, ma non vi siete riscaldati». La vita, secondo l’impegno dell’uomo, dà questi risultati: ci sono gioie ma per breve tempo… ci sono soddisfazioni ma anche delusioni… ci sono traguardi raggiunti ma nuovi obiettivi si impongono prepotentemente… tutto ha il sapore dell’incompiuto, del momentaneo, del penultimo! Mi auguro che nessuno più coltivi l’immaginario progressista di un compimento della gioia per mani d’uomo … al limite, è più sensato riconoscere che la vita dell’uomo è così e occorre viverla al meglio per senso di responsabilità per le generazioni che succederanno! A me questa precarietà spinge a riconoscere la necessità di una prospettiva spirituale: siamo fatti per il cielo! Tutto è penultimo perchè la pienezza consiste in Dio, nell’unità con Lui! Inevitabilmente il mondo ci apparirà mancante fintanto che non si coglierà la sua funzione preparatoria… con un linguaggio sintetico potremmo dire “già e non ancora”… È possibile godere appieno del mondo solo e soltanto se riconosciamo il principio dell’incarnazione: se Dio si è fatto carne, nella carne è possibile trovare Dio! E allora tutto è bello già qui perchè segno di un oltre… Buona giornata