C’è ancora il senso del peccato? Forse anche noi preti abbiamo smesso di richiamare ad una vita virtuosa… con la scusa che Dio è misericordioso si è dato un colpa di spugna a tutte le “tabelle” dei peccati, riducendo la lotta contro il male ad una faccenda privata e individuale! In realtà, la conversione è un messaggio centrale nel Vangelo di Gesù… è proprio la prima cosa che chiede nel momento in cui incomincia la sua vita pubblica: «Convertitevi e credete al Vangelo!». E la conversione non è solo teologica ma anche morale… se si incontra l’amore di Dio, inevitabilmente si riconoscono tutte le proprie incoerenze e ingiustizie! Da quel che vedo, però, i confessionali sono sempre più vuoti… e la coscienza del peccato sempre più sfilacciata! Il problema è che questo non è un problema di Dio che comunque dovrà sempre usare misericordia nei nostri confronti! Il problema è dell’uomo che nel peccato vive una vita pessima e meschina! L’uomo nel peccato si accontenta di una vita mediocre… Nel miracolo che ci viene raccontato oggi nella liturgia emerge che Gesù equipara la  paralisi degli arti alla paralisi del cuore… paradossalmente è più facile guarire un paralitico che un peccatore! «Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”?»… Ci accorgiamo di essere zoppicanti? Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Giuliano perché possa incontrare il sguardo misericordioso di Dio