Ieri abbiamo contemplato la croce di Gesù… oggi contempliamo la spada che trafigge il cuore di Maria… sembra che tutti quelli che sono chiamati a realizzare l’opera del Padre debbano passare da un’esperienza di dolore e di sofferenza! Perchè non si può vivere una vita senza prove? Perchè Dio non toglie tutta questa fatica del vivere? La Lettera agli Ebrei ci dice qualcosa al riguardo: «Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì». Proviamo a riflettere: se la vita scorresse senza alcuno scossone, senza alcuna fatica, ci porremmo delle domande? Cercheremmo relazioni? Io credo proprio di no! Ci basteremmo… ci sentiremmo autosufficienti… vivremmo totalmente riversi su noi stessi! Il dolore mostra le falle della nostra umanità… invoca aiuto, senso, sostegno… provoca l’ascolto, la fiducia, l’abbandono e, di conseguenza, l’obbedienza! E nell’obbedienza c’è la sapienza più vera della vita: Gesù e Maria sono quello che sono perchè hanno attraversato le loro prove sempre in dialogo e in relazione con il Padre. È con questa testimonianza che sono una via di salvezza per noi! Ci mostrano che nell’ora della contraddizione, della dispersione, del tradimento, della ferita, l’unica strada promettente è quella della perseverante fiducia in Colui che tutto volge a salvezza! Maria è stata trapassata da una spada di dolore ma non si è fermata lì… ha perseverato per gioire con tutte le forze nella Pasqua del Figlio! Che meraviglioso esempio… Buona giornata