«Peninnà aveva figli, mentre Anna non ne aveva… Anna piangeva e non voleva mangiare». Sappiamo molto bene come nella cultura semitica la maternità fosse considerata un vero e proprio privilegio: chi era sterile passava per marginale e inutile… La Bibbia conosce molte storie di donne graziate da Dio nella loro sterilità: in forza della preghiera ottenevano il frutto del grembo! Conosco molte donne che soffrono per l’impossibilità a generare per problemi di salute… Purtroppo, però, constato, ancor più diffuso, un pensiero ostile alla natalità: sembra che la maternità sia sinonimo di fatica, di perdita di libertà, di blocco nella carriera lavorativa, dispendio economico… chi ne ha più ne metta! Non solo: anche la politica emana leggi per nulla sensibili alla maternità… Il calo demografico è oggettivamente espressione di un crescente individualismo: ognuno pensa per sé, al proprio comodo e al proprio tornaconto! Quanto siamo lontani dal tempo in cui le donne piangevano la loro sterilità… Conosco una mamma che ha cinque figli: a partire dal terzo, ha subito umiliazioni e sfottò da parte di medici e infermieri, come se fosse una superficiale e stralunata… L’apertura alla vita è un sentimento che va incentivato: impegniamoci a promuoverlo. Buona giornata