Ascoltavo qualche giorno fa l’intervento di un fisico che dichiarava come la scienza fosse una branchia del sapere assolutamente buona e preziosa ma altrettanto ristretta e limitata, considerato il fatto che lo scibile rispetto all’immensità del cosmo si colloca attorno al misero 5%…

Proprio a partire da questa considerazione possiamo comprendere molto bene come il miracolo di guarigione compiuto da Gesù su un sordomuto non riguarda la semplice sfera fisica del sentire e del parlare ma, molto più radicalmente, dell’ascoltare e del dialogare! Come non riconoscere che tutti siamo un po’ sordi e un po’ muti! Quante cose non sappiamo ascoltare e quante cose non sappiamo raccontare…

Non possiamo nasconderci che viviamo in un contesto culturale dove la semplice conoscenza scientifica e tecnologica sembrano pretendere di esaurire l’ambito del sapere, screditando totalmente la sfera del cuore e dello spirito… Il miracolo di Gesù diventa quantomai significativo per noi oggi spronandoci ad una conoscenza sempre più profonda della nostra identità: non siamo semplice materia! Siamo figli di Dio!

Penso a questo periodo particolare in cui ripartono tutte le attività pastorali della parrocchia e, in particolare, la catechesi: chissà se i genitori avvertono l’urgenza di accompagnare i propri figli a Gesù come gli amici del sordomuto del Vangelo «Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano».

Non solo i bambini hanno bisogno di essere guariti… quanto sono gravi le patologie del mondo adulto: non sappiamo più osservare, non sappiamo più ascoltare, non sappiamo più aiutare… gridiamo al Signore perché ci guarisca!