Essere uomini è semplice o complicato? Sono convinto che se dovessi formulare una domanda del genere avrei la maggioranza delle risposte che andrebbero nella direzione del “complicato”… In effetti, non posso negare che il vivere sia piuttosto complesso, con tante fatiche e preoccupazioni,
con tante incognite e sorprese, con tanti dubbi e apprensioni…
Ma possiamo dire che il mondo sia stato pensato così da Dio? Io credo di no! Dio ha pensato ad una vita molto semplice: l’unica cosa richiesta – condizione per la semplicità – è la disponibilità ad amare. Gli uomini sono creati essenzialmente per amare: creati per amore sono chiamati ad amare. Punto! Niente di più e niente di meno! Proviamo a riformulare la domanda: è davvero così difficile vivere?
Tutta la complessità del vivere scaturisce dalla perversione del maligno che insinua nel cuore dell’uomo il pensiero che tutto dipende da se stesso, che tutto è nelle sue mani, che la vita va guadagnata, che dagli altri si deve stare in guardia… da qui tutta la fatica che conosciamo! La Genesi ricorda come a fronte del peccato – che non è altro che il distacco da Dio nel delirio di autonomia – ne è scaturita la fatica del lavoro.
Tutta la storia della salvezza ha lo scopo di riportare l’uomo alla comunione con Dio, a corrispondere al suo amore. I comandamenti non sono altro che il tentativo di Dio di donare all’uomo delle coordinate per ritrovare la sua pace e la sua serenità. Ed è interessante ciò che Dio raccomanda
all’uomo: «Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla». Immaginate perché? Perché se l’uomo non riesce a complicare le cose semplici, non è lui! Proviamo ad ascoltare un po’ di più il Signore!
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