Secondo voi qual è la domanda più profonda tra queste due: “Chi è l’uomo?” o “Che cos’è l’uomo?”. Immagino, rispondiate senza ombra di dubbio “Chi è l’uomo?”. Eppure, mi sembra evidente che ciò attorno al quale gira la cultura attuale riguarda prevalentemente l’aspetto materiale, biologico… La domanda esistenziale sul senso della vita, sull’anima, sulla dimensione spirituale è del tutto relegata alla sfera dei sentimenti e dell’opinione prettamente personale. C’è un chiaro svuotamento della condizione spirituale a favore della condizione materiale! Nella domanda che Gesù solleva nel Vangelo del miracolo del paralitico che oggi leggiamo già è evidenziato il rischio della riduzione: «Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”?». È ovvio che agli occhi dell’uomo medio un miracolo che prevede una riabilitazione fisica alla piena abilità è più credibile ed entusiasmante di un’invisibile ed impercettibile assoluzione dei peccati... Gesù, tuttavia, non ha dubbi: la natura ha i suoi criteri e le sue leggi, è sufficiente conoscerla più approfonditamente e si può tranquillamente mettere apposto! È il cuore dell’uomo l’ambito dove nessuno può intervenire… sfugge all’intervento di chiunque! Tranne che a Dio! Lui solo può guarire il male che attanaglia il cuore: rimanere in Dio è l’unica vera speranza di vita che possediamo! Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Lina che si è addormentata nella pace