«La carne ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste». Trovo queste parole di san Paolo illuminanti! Noi siamo fatti di carne e la carne ha le sue leggi: sono le cosiddette leggi della natura. Si tratta di istinti, pulsioni, esigenze, alla pari degli animali. A questi moti carnali è impossibile porre rimedio se non attraverso delle leggi che reprimono e arginano il loro influsso.
San Paolo annuncia una modalità nuova che va oltre la legge: lasciandosi inabitare dallo Spirito che sollecita la libertà è possibile orientare la carne secondo Dio, generando frutti speciali che sono «amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé». Non si tratta di incatenare la carne, fustigandola e comprimendola, ma di metterla al servizio di ciò che è bello e buono!
Come capire se abbiamo fatto spazio allo Spirito nella nostra vita? Se all’insorgere dei bisogni della carne, nel nostro cuore affiorano i desideri dello Spirito! Se tutto quello che abbiamo “spirito, anima e corpo” agiscono in sintonia e armoniosamente e la nostra carne diventa veicolo di Dio e non dell’io.
Ecco lo Spirito che ci accingiamo a ricevere nella Pentecoste che celebriamo: è la vita di Dio, la vita di Gesù, la vita filiale! Ci viene donata progressivamente: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso». Non preoccupiamoci se abbiamo ancora tante falle nella nostra vita spirituale: il Signore sa ciò di cui abbiamo bisogno e al momento opportuno non ci farà mancare ciò di cui necessitiamo!
«Lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità». L’ansia che abbiamo di conoscere tutto, di capire tutto, di rinchiudere la realtà dentro le nostre misure non è per nulla sana! Esiste una progressione: il mistero, via via, si disvela, non dobbiamo temere! Veni, Sancte Spiritus!