«Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando». Suona strana questa parola di Gesù: tutti consideriamo amici quelli che fanno quello che noi vogliamo! Ma non può essere considerato amico solo quello che dice sempre di sì ad ogni nostro desiderio… Se fosse così, Gesù non avrebbe detto una cosa molto originale.
«Vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi». Ecco qui la chiave di lettura
corretta: Gesù ci ha già dato la sua amicizia incondizionata! Quello che aveva nel cuore, la sua intimità più profonda – ossia la sua comunione con il Padre – l’ha regalata senza alcuna riduzione!
Quindi: l’amicizia da parte di Gesù è assicurata! È la nostra amicizia con Lui a rischio… per questo ci da dei “comandamenti”, delle indicazioni, per non perdere la rotta e abbandonare il cammino della vita! Tra l’altro, la parola “comandamento” dice chiaramente l’implicazione di Gesù nello stesso percorso: andare con… Il comandamento è il binario della relazione tra noi e Gesù, percorrendo il quale arriviamo certamente al Padre!
«Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena». I comandamenti non sono gravami posti sulle nostre spalle per rendere la vita più sacrificata e, quindi, più meritevole… Per troppo tempo si è pensato che la vita cristiana dovesse essere una vita immolata! Tutto ciò che Gesù ha fatto per noi è perché per noi si aprisse una strada di gioia straripante!
È per questo che la gioia è un criterio di discernimento imprescindibile per riconoscere se la nostra fede è secondo il Vangelo
o no: se la vita cristiana ci fa arrancare e ci toglie l’entusiasmo è certissimo che non è una vita in Cristo… c’è sicuramente qualche idolo che ha preso il suo posto! La GIOIA, non dimentichiamocelo!
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