Il linguaggio della fede è radicalmente diverso da quello della carne. Noi, in forza dell’educazione del mondo, impariamo il linguaggio della carne: è quello più immediato, si basa sull’esperienza più spicciola, risponde al bisogno più istintivo… Il linguaggio della fede è tutto da imparare: ha bisogno di occhi nuovi, di una sensibilità più vigile, di una lettura simbolica della realtà. di una ricerca delle esigenze più profonde del cuore… Fondamentale per acquisire il linguaggio della fede è la Parola di Dio : essa spalanca scenari totalmente diversi da quelli ordinari! Aiuta a capire che c’è una dimensione molto più raffinata e gustosa della vita a cui il cuore anela ma che il nemico osteggia e oscura con tutti i mezzi. Nella Parola di oggi c’è un’espressione di Gesù che non può passare inosservata: «Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me». È ovvio che Gesù avverte come i discepoli abbiano un amore nei suoi confronti molto carnale: capiscono che Gesù è una risorsa e desiderano non perdere un pied-a-terre così appetibile… Ma Gesù vuole mostrargli che ciò che cercano sarà ancora più vero nel momento in cui Lui si unirà totalmente al Padre! Cosa pensiamo quando un nostro caro ci lascia? Oltre alla tristezza del distacco c’è la gioia del suo ritorno al Padre? Buona giornata
Una preghiera per Francesco e Ilaria che oggi si uniscono in matrimonio secondo la mente di Cristo
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