«Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo». È sempre Gesù che fa il primo passo verso di noi! Lo ha fatto nell’Incarnazione e lo ha fatto nella Pasqua: è il moto perpetuo di Dio, andare incontro, stabilire un rapporto, risanare i conflitti… è la grazia della salvezza! Dio non si stanca delle nostre insufficienze e delle nostre infedeltà: viene a riprenderci! Noi non saremmo in grado di rialzarci…
Infatti, le porte sono chiuse! L’uomo, quando pecca, si nasconde… nei bambini, questa cosa è lapalissiana: si capisce subito quando combinano una marachella, si mettono rannicchiati in un angolo, impauriti, incapaci di rimediare al male procurato… Adamo ed Eva si erano nascosti, subito dopo aver mangiato il frutto! Così gli apostoli: si sono chiusi nel cenacolo, sbarrati dentro! Gesù perfora ogni ostacolo: avendo trapassato la morte, non c’è più alcuna ombra che possa trattenere la sua luce di vita!
Cosa fa Gesù quando viene e abbatte i muri di separazione che gli apostoli hanno eretto? Sta in mezzo! Che bella questa espressione: si mischia con loro, si fa uno di loro… e dal di dentro dei loro dubbie e delle loro domande cerca delle vie di uscita! Sembra quasi che per ogni discepolo ce n’è una precisa… ognuno racconta le sue riserve e Gesù spiega come
superarle!
Nel Vangelo è raccontato, a titolo esemplificativo, il dubbio di Tommaso: è l’obiezione più comune alla fede! “Non si può credere a ciò che non si vede!”… è la più superficiale e banale delle considerazioni! La gran parte delle cose importanti che si
fanno nella vita si basano sulla fiducia, sui sogni, sui progetti, non dimostrabili! Credere a ciò che si vede annichilisce la vita, spoglia la poesia, svigorisce l’entusiasmo, oscura la visione… È il cuore l’anima della vita! Per questo Gesù ci ricorda: «beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!»