Pietro era un uomo di mondo, un imprenditore. Aveva seguito Gesù non sull’onda di una crisi mistica ma grazie al fiuto per cui aveva intravisto nella figura di Gesù un leader capace di fare grandi cose. In sostanza, Pietro portava nel cuore desideri molto mondani e poco spirituali… Tant’è che quando Gesù accenna al suo destino inglorioso, Pietro lo prende in disparte e lo rimprovera: non bisogna mollare! Se ci sarà da combattere si farà, senza paura… guai cedere con spregevole arrendevolezza! Al Getzemani, Pietro taglia persino un orecchio ad un soldato: fino in fondo, un lottatore, un combattente! Poi, lo incontriamo nella narrazione degli Atti degli Apostoli e sembra di essere di fronte ad un altro Pietro… queste sue parole sono emblematiche: «Fratelli, io so che voi avete agito per ignoranza, come pure i vostri capi». Incredibile: ai responsabili dell’uccisione del Maestro offre come via di misericordia l’attenuante dell’ignoranza! È ovvio che nel cuore di Pietro è accaduto qualcosa: lo Spirito di Gesù lo ha inabitato e il criterio dell’evangelizzazione non è quello del giudizio e della condanna ma quello della offerta ad oltranza della riconciliazione, della conversione! Chissà se come cristiani di oggi siamo su questa stessa lunghezza d’onda… oppure sempre sul piede di guerra… Buona giornata