La morte o la si vive o la si subisce, non c’è alternativa! Credo che qui la fede ha molto da dire… è vero che è naturale morire, eppure, nessuna persona assennata muore naturalmente, con indifferenza! Morire è contro il nostro io più profondo! Noi siamo fatti per la vita! Proprio riguardo alla vita c’è da fare la domanda più appropriata: in che cosa consiste la vita? È un fatto biologico o è un fatto personale? Ecco, proprio dentro questo nodo si colloca il mistero del triduo che ci accingiamo a celebrare! Gesù va incontro alla morte profondamente consapevole: non vuole morire – tant’è che al Getzemani chiede gli sia allontanato il calice – ma decide di vivere la morte facendone un dono – ecco l’Eucaristia -! Non è la morte che detta i tempi a Gesù ma è la sua libertà che riempie di senso il suo morire. Sprofondiamo nel mistero della Pasqua di Gesù: non è solo la sua pasqua ma anche la nostra! La paura della morte è stata disvelata: niente può contro chi è abbandonato nell’amore del Padre! Il giovedì santo è la memoria dei segni della salvezza che manifestano la vita redenta: gli oli, il pane e il vinoper non dimenticare! Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Gianni che ora riposa nell’amore del Padre