Spero che tutti ricordiamo con gratitudine il Giubileo che Papa Francesco ha indetto sei anni fa sulla misericordia, il cu slogan era: “Misericordes sicut Pater“, Misericordiosi come il Padre. È chiarissimo che la misericordia non è un tratto distintivo dell’uomo ma, piuttosto, un dono partecipato dal Padre a noi, suoi figli. Nessuno può usare misericordia se prima non l’ha sperimentata… velo posso dimostrare di persona! Finchè ci reputiamo sostanzialmente giusti e non abbiamo bisogno di essere rialzati da un baratro di peccato, ci consideriamo delle brave persone, meritevoli di stima e di rispetto… ed inevitabilmente ci sentiamo in diritto di sentenziare rispetto a chi commette delle colpe da noi ritenute inaccettabili! Nella parabola che ci è proposta oggi dalla liturgia c’è un uomo a cui il Re condona un debito esorbitante e, a sua volta, non condona a un fratello da cui deve ricevere solo qualche spicciolo. L’indignazione del Re è assoluta! Ma per quale motivo, essenzialmente? Perchè se è vero che il re è il Padre e l’uomo è un figlio significa che il figlio non ha accolto il cuore del Padre e vive ancora dentro una logica di peccato… Non basta condonare un debito una volta… occorre vivere nella condizione del condono ad oltranza! Dite poco… Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Nunziata e Amsicora che affidiamo alla misericordia del Padre