La Lettera agli Ebrei rilegge la storia dell’Antico Testamento e fa notare come uomini «lapidati, torturati, tagliati in due, uccisi di spada, coperti di pelli di pecora e di capra, bisognosi, tribolati, maltrattati… pur essendo stati approvati a causa della loro fede, non ottennero ciò che era stato loro promesso». Fa pensare la testimonianza di fede di tanti uomini e donne che ci hanno preceduto: quanti sacrifici, quanti eroismi, quanto coraggio… spesso a fronte di un disinteresse e una indifferenza generalizzata… Non possiamo pensare che un tempo, essere credenti, fosse più semplice di oggi: le ostilità hanno sempre connotato la professione di fede! La cosa che, però, sciocca maggiormente è che, nonostante tutti gli sforzi affrontati non hanno ottenuto la realizzazione delle promesse… nasce spontanea una domanda: ma vale la pena spendere la vita in nome di Dio? L’autore della Lettera agli Ebrei ci aiuta a capire: è giusto che non siano gli sforzi dell’uomo ad ottenere la salvezza! Avremmo in giro una marea di esaltati e di falsi messia… La salvezza viene da Dio! A noi il compito di fare la nostra parte offrendo gratuitamente la nostra vita… Sarà Gesù a riempire la nostra mancanza con una misura pigiata, scossa e traboccante! Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Candida che si è addormentata nella pace del Signore