L’apostolo Giovanni non smette di ricordare nelle sue Lettere la necessità «che ci amiamo gli uni gli altri». La riflessione che propone oggi come approfondimento di questo comandamento è suggestiva: «Non come Caino, che era dal Maligno e uccise suo fratello». Amare, è inutile ricordarlo, per il Vangelo non è di certo un sentimento! È piuttosto una scelta, un atto, una opzione che impegna e sacrifica… per questo il riferimento è ad Abele e Caino. Giovanni sembra ricordare che non esiste amore che viva sempre un’accoglienza e un rispetto permanenti! Chiunque ami sul serio vivrà l’esperienza del tradimento, della cattiveria, della violenza… proprio in queste condizioni chi ama veramente emerge come discepolo di Gesù e, quindi, come figlio di Dio: se sa amare fino a dare la vita per i propri nemici! Non si dica con troppa banalità: “è impossibile!”… Credo sia la sfida più entusiasmante dell’avventura cristiana! Ogni battezzato dovrebbe portare nel cuore questo desiderio: arrivare ad amare l’inamabile! Coltivare sogni di questo genere da all’umanità la lo splendore e la bellezza di Dio… Che sorpresa magnifica sentire i famigliari di don Roberto Malgesini perdonare l’omicida: “Non farlo sarebbe come ucciderlo due volte!”… questo è Vangelo! Possibile, concreto, reale… non di altri tempi! Buona giornata
p.s. Una preghiera per Giuseppe che accompagniamo nel suo incontro con il Signore della vita
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