«Inviarono a Giovanni Battista sacerdoti e levìti a interrogarlo: “Tu, chi sei?”». Leggendo questo versetto mi sono chiesto: “Venissero da me oggi ad interrogarmi e a chiedermi “Chi sono?”, che cosa risponderei? Non è una questione banale… Probabilmente, direi il mio nome, la mia provenienza, il mio lavoro… Ma non è questo il quesito! È bene che usciamo dal cliché descrittivo formalissimo a cui siamo abituati e che, in sostanza, non interessa a nessuno e proviamo a definirci nella nostra interiorità: “chi siamo?”, ossia che consistenza ha la nostra vita, che senso ha, qual è il peso specifico del nostro essere al mondo… Ebbene sì: sono persuaso che l’unica possibilità di una consistenza che non sia meramente utilitaristica sussista nella nostra figliolanza divina! Personalmente sento di essere totalmente relativo a Gesù! È Gesù che mi definisce e mi dà una identità! D’altra parte, Giovanni Battista lo ha ribadito per ben tre volte «io non sono»! Giovanni Battista era ben conscio che la sua vita era relativa a Gesù… Come cambierebbero tutti i rapporti se non fossimo tutti occupati a darci peso, ad essere qualcuno davanti a chi ci osserva, a farci spazio nella scena del mondo… Esistiamo: quindi siamo amati! Buona giornata
p.s. Una preghiera per Piera che si prepara a varcare la soglia della vita
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