Io ho fatto a tempo a vedere la grandezza e la gloria del cristianesimo. Quando ero piccolo, tutti gli eventi religiosi, le feste e le processioni, avevano un seguito plebiscitario! Il popolo era un tutt’uno con la fede professata. A me piaceva da morire, mi esaltavano i canti, le vesti, gli addobbi… in paese tutto si fermava quando la Chiesa celebrava qualche ricorrenza particolare. Oggi non è più così… chi celebra è un piccolo e sparuto gruppo di persone, una esigua minoranza. Spesso accade che pure questa minoranza non è nemmeno così convinta di ciò che celebra e di come celebra: sono tane le lamentele e le mormorazioni su chi c’è e su chi non c’è… poca la gioia e l’entusiasmo di fare festa! È un purtroppo questo fatto? Molti, certamente, diranno di sì… la nostalgia dei tempi gloriosi si infiamma velocemente! Eppure, c’è da vedere anche in questi cambiamenti la mano provvidenziale di Dio: nulla sfugge alla sua volontà. Anche al popolo d’Israele Dio fece attraversare un periodo di minorità… solo un piccolo resto è rimasto fedele al suo servizio: «Tu cesserai di inorgoglirti sopra il mio santo monte. Lascerò in mezzo a te un popolo umile e povero». Guardiamo ai potenziali che abbiamo… smettiamo di piangerci addosso. Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Maria che accompagniamo alla pienezza della vita