Gesù ci ricorda la «necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai». Come è possibile? Beh, forse c’è da capire bene che cosa significhi “pregare”. Ad esempio: se guardo a mia mamma, posso dire che la sua preghiera orale è davvero onnicomprensiva della giornata… tra rosari, coroncine e messe ascoltate in radio in TV non so quanto tempo trascorra senza pregare! Ecco: io così non sarei proprio in grado di pregare “sempre”… D’altro canto, riconosco che davvero mia mamma vive, attraverso questa forma, una bellissima intimità con il Signore! Quindi: chi riesce a pregare così fa benissimo! Per me pregare “sempre” è un po’ diverso: la Parola che ascolto e il Pane che mangio nella Messa sono il punto di riferimento di quanto io vivo ogni giorno. Si tratta di una intimità vissuta dentro le cose che faccio e gli incontri che vivo nello sviluppo ordinario della mia quotidianità. La preghiera, pertanto, è lo stare costantemente alla presenza di Dio che nello Spirito mi ricorda la mia vocazione di figlio! Gesù pregava sempre? Certamente sì… eppure, nei Vangeli ci viene ricordato come passasse dei momenti specifici raccolto in preghiera! La preghiera è anima del pregare, ossia del vivere filiale, in costante comunione con il Padre! Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Alessandro che è giunto al compimento della sua vita