Quante volte ci diciamo che occorre stare attenti a dire le cose… occorre avere tatto… occorre non offendere il nostro interlocutore… Tutto vero, ci mancherebbe! Però, nel leggere le diatribe di Gesù con scribi e farisei mi sembra di scorgere tutt’altri registri! Nessun pelo sulla lingua, diretto, tagliente: quello che c’è da dire viene detto e basta! A me sembra che nei nostri stili comunicativi ci sia fin troppo galateo e, al contrario, poco coraggio nel dichiarare il proprio pensiero… a volte per capire quello che ci viene detto è necessario fare mille interpretazioni per estrarre i contenuti e cogliere il messaggio! Non si tratta di atteggiarsi come se si avesse la verità in tasca ma di fare i modo che i confronti siano fatti apertamente, senza inutili giri di parole! Forte questa accusa di Gesù nei confronti degli scribi: «Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza». Anestetizzare le coscienze è un vero e proprio crimine: la fede non può mai educare ad eludere le domande, a dare la sicurezza di risposte ultimative! La fede è chiave che apre sempre di più, amplifica la visuale, spalanca orizzonti per la ricerca! Altro che “oppio dei popoli”… Buona giornata
p.s. Una preghiera per Ambrosina che oggi ritorna alla casa del Padre
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