Prima si fa il quadro e, poi, la cornice. Non si fa mai il contrario! Tra l’altro, la cornice è bella quando mette in risalto il quadro… se è troppo appariscente, inevitabilmente, rovina il quadro! Fuori metafora: prima si crede e poi si mette in evidenza la fede attraverso dei riti! I riti senza la fede sono vuoti, inutili, insignificanti! Su questa questione Gesù è chiarissimo: quando viene contestato dai farisei per l’inottemperanza a qualche rito non perde l’occasione per ribadire come l’esagerata attenzione per le forme è segno di una povertà dei contenuti! A Gesù sta a cuore più l’interiorità che l’esteriorità! Il Padre vede il cuore… sono gli uomini a porre attenzione alle cose esteriori! «Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno?»: chi confida di poter passare il giudizio di Dio in forza dell’osservanza della legge rituale deve sapere che agli occhi di Dio conta meno di niente! Da qui, però, non si vuol dire che i riti non servono a nulla: certamente aiutano a educare un certo modo di vivere, aiutano a far memoria, aiutano a creare e alimentare un’appartenenza… ma non sono e non devono mai essere considerati il fine! Anche nei nostri ambienti questa verità non è sempre chiara… Buona giornata