Sappiamo come tutte le vocazioni sono profondamente in crisi, sia il matrimonio che il sacerdozio e la vita consacrata. Il perchè non è così chiaro. Per le vocazioni legate a scelte di consacrazione è evidente che influisce notevolmente sia la secolarizzazione galoppante così come l crisi demografica. Per il matrimonio l’analisi è più complessa: la scelta generalizzata è a favore di relazioni non vincolanti quale la convivenza. Forse si ha paura sia di se stessi come dell’altro… forse l’esperienza di relazioni andate male mette addosso una sorta di pessimismo circa la riuscita di un’alleanza permanente… Io credo che, ancora, si debba ricorrere ad una questione di fede! Sentite come reagiscono gli scribi e i farisei quando Gesù parla di matrimonio indissolubile: «Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». L’obiezione è legata alla “convenienza”, al vantaggio, al tornaconto… qui sta la radice maligna dell’incomprensione del matrimonio! Certo è che se uno si sposa per un ritorno personale, inevitabilmente si troverà a fare i conti con il fallimento! Il matrimonio a che fare con il sacrificio della vita a favore di un’altro! È il sacreamento nel quale con più evidenza una persona decide di morire per un’altra… alla stregua di Cristo! Ma chi ha questa idea? Buona giornata