Domenica scorsa abbiamo ascoltato il Vangelo che raccontava il miracolo della moltiplicazione dei pani. Alla fine, l’evangelista annotava che erano avanzate dodici ceste piene… una per ciascun discepolo. Ognuno dei Dodici doveva essere consapevole della presenza viva del Signore nella loro vita, il pane quotidiano per sostenere ogni tipo di sfida. Per questo, oggi leggiamo che Gesù “costringe” i discepoli a prendere il largo e uscire in mare aperto: non c’è più nulla per cui debbano aver paura, il Signore è con loro! Eppure, ecco salire la tempesta e i discepoli sono irretiti. Sembrano essersi totalmente dimenticati della cesta di pane… la loro umanità malata di autosufficienza, di autoreferenzialità, ha ancora avuto la preminenza! Al punto da considerare Gesù un “fantasma”… che tristezza! Anche noi, nella vita, crediamo di doversi arrangiare da soli, pensiamo che Gesù sia solo il salvagente nei casi estremi… e così sprofondiamo! Ma Gesù è lì, ancora, nonostante la nostra negligenza… a rispondere alla nostra disperazione «Signore salvami!»… «Coraggio, sono io, non aver paura!»… Potessimo trovare sulle nostre labbra più spesso la supplica che chiede aiuto! Sarebbe la nostra salvezza… Ma è necessario guarire nel nostro sguardo per poter riconoscere Gesù vicino, sempre, nonostante tutto! Buona domenica