Sicuramente, se ci dovesse venire posta a bruciapelo la domanda “Hai paura degli uomini”, noi risponderemmo di no. Ovvio: uno potrebbe dire di temere le persone cattive e violente, ma non gli uomini in sé… Eppure, quante cose facciamo per la paura di essere giudicati, di essere etichettati! Facciamo un mare di scelte a partire da quello che ci immaginiamo gli altri possano pensare o dire di noi! Gesù ci ammonisce: «Non abbiate paura degli uomini». È necessario liberarci più che possiamo dalla preoccupazione di essere congeniali agli altri. Da adolescenti e da giovani il condizionamento è più forte e manifesto, da adulti riusciamo a sfuggire dai condizionamenti più macroscopici ma non ci dobbiamo illudere di essere totalmente indifferenti… Non può sfuggirci di come, in base ai nostri interessi e i nostri tornaconti, modifichiamo alcuni nostri atteggiamenti… l’opportunismo non è mai totalmente sradicato dal nostro cuore! Questi condizionamenti sono evidenti anche nell’ambito della fede: in base a chi abbiamo davanti esplicitiamo o no il nostro credo, la nostra appartenenza… «Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze». Gesù ci esorta a non aver paura di raccontare il Vangelo in tutta la sua provocatorietà! Può accadere di assistere a reazioni cattive e ostili ma la consapevolezza di essere testimoni della bellezza di Dio ci deve tranquillizzare: «Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura». Dare testimonianza non è mai imporre né forzare la mano: semplicemente annunciare! Ma senza paura!