«E, detto questo, aggiunse: “Seguimi”». Questo versetto lo troviamo al capitolo 21 di Giovanni, al termine del suo Vangelo. Negli altri Vangeli la parola “seguimi” è posta nei primi capitoli: sembrerebbe la collocazione più idonea. Eppure, c’è un senso anche in questa ripetizione successiva: esiste un “sì” che i discepoli dicono all’inizio della loro avventura con Gesù, nella sua vita pubblica, e c’è un “sì” che esprimono una volta che Gesù è risorto. Un conto è il “sì” che si dice ad un uomo che ti sta davanti in carne ed ossa e un conto è il “sì” a ad una persona che è viva ma la cui presenza la si percepisce con il cuore… potremmo dire che è il passaggio da un amore carnale ad uno spirituale! Attenzione, però: non caschiamo dentro la solita divisone tra carnale (concreto) e spirituale (astratto)! Non è così! L’amore spirituale ha comunque necessità di esprimersi nella carne… ma non è più un amore carnale, di possesso, ma di attrazione! A mo’ di esempio, potremmo pensare al cammino da una fede da bambino a una fede da adulti. Da bambini si ha bisogno di segni, di cose, di prove… da adulti c’è una evidenza di fondo dove i segni, le cose, le prove, possono solo confermare ma mai generare la fede! Il cuore è già andato oltre… Buona giornata