Dio è coerente nel suo agire. Quando ha creato l’uomo l’ha creato maschio e femmina affinché solo uno nell’altro fossero a sua immagine e somiglianza. Non esiste uomo che da solo possa compiersi. L’individuo, nella mens di Dio, non esiste proprio. È così che soltanto nella comunione è possibile conoscere veramente ed essere conosciuti. Emblematico, a questo proposito, è il rapporto che il Figlio ha con il Padre: «Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato». Il Figlio è talmente dentro il Padre, una cosa sola con Lui, da esserne una perfetta manifestazione… pur rimanendo intattamente Figlio! Il Figlio non è il Padre né il Padre è il Figlio ma l’amore che c’è fra i due fa emergere l’altro, non ci sono lotte di ruolo: ognuno essendo perfettamente se stesso, da valore ed esalta l’altro! Questo è il modo di esistere di chi ha conosciuto Gesù: essere pienamente se stessi nel dono di sé affinché coloro che sono amati risplendano in tutta la loro bellezza! Provate a pensare se mondanamente, secondo una logica individuocentrica, non è esattamente il contrario: oscurare l’altro per brillare di più… quanto dobbiamo chiedere di essere guariti! buona giornata