Forse ci è capitato di chiederci: che differenza c’è tra chi crede e chi non crede? È solo una scelta? Secondo il Vangelo basta dire di credere in Dio per essere ritenuti credenti? Direi di no, a partire da queste parole che ascoltiamo oggi nella liturgia: «Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno». Ci sono delle caratteristiche ben definite: anzitutto, la capacità di riconoscere il male e di scacciarlo! Non eliminarlo, purtroppo… Un credente sarà sempre dentro la dura lotta contro il maligno che lo tenta! Secondariamente, ha un linguaggio nuovo: il suo parlare è sì sì e no no! Non usa le parole per gettare fumo negli occhi di chi lo ascolta! Poi, sa affrontare la morte: la vita non è una fuga dalla sua fine ma è un incedere verso il Padre che sta oltre il velo… Infine, le cattiverie e le ingiustizie subite non saranno in grado di distoglierlo dalla sua missione di dare la vita. Su questi quattro punti, ognuno di noi è bene che faccia una seria verifica della propria fede. Buona giornata