Abituati come siamo ad un linguaggio oggettivante non siamo più in grado di gustare quello simbolico. Una resa totale ad una conoscenza determinata dal semplice metodo sperimentale ci ha depauperato di un sapere più profondo, più spirituale. La lettura della visone che il profeta Ezechiele ha dell’acqua che fuoriesce dal Tempio di Gerusalemme è completamente incomprensibile ad un approccio di tipo scientifico: è un vero e proprio assurdo. Eppure, se si impara ad andare al fondo dell’intento rivelativo dell’autore sacro se ne avverte tutta la vertiginosa bellezza… Quest’acqua è l’amore di Dio! È un amore che straripa da ogni parte, a nord e a sud, a est e ad ovest: da Dio scaturisce amore per tutte le creature e dove arriva quell’amore, tutto rifiorisce ed è rigoglioso! Ma l’intuizione del Profeta che più mi fa salire il brivido alla schiena è questa: «Queste acque scorrono verso la regione orientale, scendono nell’Aràba ed entrano nel mare: sfociate nel mare, ne risanano le acque». L’acqua che entra nel mare da dolce diventa salata… qui no! L’acqua dolce fa diventare dolce l’acqua salata! Meraviglioso! La misericordia di Dio è proprio questa cosa: quando tocca il peccatore, pian piano lo risana, lo addolcisce, lo restituisce alla sua sorgente… Che meraviglia… Buona giornata