Il Vangelo parla sempre di noi. Mai leggere la Parola come se fosse un racconto del passato, un fatto semplicemente da ricordare… Ogni pagina della Scrittura dice di noi, della nostra vita, della nostra esperienza. Il miracolo del “Cieco nato” è una efficacissima parabola sul battesimo: la cecità è la condizione di chi vive schiavo del peccato e che, per grazia, Gesù guarisce per riconsegnare l’uomo ad uno sguardo nitido sulla realtà! Il battesimo è realmente una “nuova creazione”: Gesù prende del fango e lo impasta con la sua saliva, la consistenza del suo Spirito, e rifà l’uomo! L’uomo rinato dal fonte battesimale è uno che è passato da una condizione di dominio del peccato ad una di piena libertà. È bellissimo vedere come il Cieco del Vangelo non riesce a dire esattamente che cosa sia avvenuto ma di una cosa è certo: ora vede! Ora la luce entra nei suoi occhi e gli permette di vedere la realtà per quella che è! Chi incontra un cieco risanato, uno che ha incontrato sul serio Gesù, pur non conoscendolo fino in fondo, non accetta di credere all’avvenimento. Il modo di vedere di uno che è passato dalle tenebre alla luce appare impossibile! L’atteggiamento più comune è la ridicolizzazione, lo scherno: non è cattiveria ma è incapacità a vedere oltre… All’interrogatorio, quando le guide del popolo esigono spiegazioni rispetto all’accaduto, il cieco non si vanta di nulla, non arroga a sé un potere particolare, anzi, ammette molto candidamente di non capire esattamente cosa gli sia successo… constata solo che ci vede veramente! Proviamo a chiederci: siamo tutti battezzati. Ci accorgiamo di vedere le cose diversamente? Siamo alla ricerca di chi ci ha guarito? Siamo disposti ad essere tagliati fuori per testimoniare quanto il Signore ha fatto per noi?  Buona giornata