«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei», è l’accusa infuocata di Gesù nei confronti di chi, allora, guidava il popolo d’Israele. La “cattedra di Mosè” è il simbolo della volontà di Dio, della sua Parola. Dio è il principio e il fine della storia, a Lui è doveroso fare riferimento per discernere il senso della realtà. Se oggi venisse in mezzo a noi, a chi rivolgerebbe questo improperio? Non è facile dire con così grande evidenza dei soggetti specifici… L’impressione che ho è che oggi un po’ tutti si arroghino il ruolo di detentori della verità divina! Anche in questo momento così delicato, basta accendere il computer e trovare persone che pontificano e credono di avere la verità in tasca! C’è una superficialità e una faciloneria nell’esprimere giudizi e sentenze da rabbrividire…  Personalmente, faccio tanto fatica ad accogliere gli slogan ripetuti a pappagallo, tipo “andrà tutto bene”… come se il problema fosse il semplice uscire dall’emergenza! E per chi muore o perde una persona cara? Possiamo dire “andrà tutto bene”? Io credo che ci si debba chiedere: come stiamo vivendo? Cosa ne è di questa vita così precaria? Dove trovare consistenza? Riconsiderare Dio non sarebbe un passo indietro come tanti pensano… Buona giornata