Noi occidentali facciamo una gran fatica ad esprimere i nostri sentimenti e le nostre emozioni: l’educazione ricevuta ci ha orientati a contenere, a mitigare, a nascondere tutto ciò che attiene alla sfera intima. Poi, abbiamo manifestazioni di eccesso in situazioni standardizzate: pensiamo al tifo calcistico o al lutto o ai momenti di festa… emergono atteggiamenti estremi, non si capisce quanto autentici, ma certamente ridondanti! Nell’ambito della fede è impressionante l’assenza totale dell’emozione: tutto è rigorosamente definito dentro un rituale e la funzione più sottolineata è quella intellettuale! Per noi occidentali la fede non è tanto cosa del cuore ma della testa… che danno incalcolabile! La fede è, al contrario, cosa del cuore anzitutto! È bellissimo leggere nel secondo Libro di Samuele la reazione del Re all’arrivo dell’Arca dell’alleanza: «Davide danzava con tutte le forze davanti al Signore». Il re non riesce a contenere la sua gioia: salta, balla, canta! Sembra un bambino… il suo stupore è proprio del semplice… Il fatto è che Lui capisce chiaramente che cosa sta facendo! Non è uno sprovveduto! Mi chiedo quale sia il nostro atteggiamento nei momenti in cui celebriamo la presenza del Signore in mezzo a noi: quanto siamo capaci di esultare, cantare, gioire? A ciascuno l’ardua sentenza… Buona giornata
p.s. Una preghiera per Speranza che nella sua grande fede oggi sperimenta l’abbraccio del Padre
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