«È ormai tempo di svegliarvi dal sonno» . Assopirsi è un rischio ricorrente per l’uomo: vuol dire lasciarsi andare, adattarsi alla situazione, vivere alla giornata, tirare a campare… pensare che vivere è semplicemente esistere, affrontando le quotidiane fatiche, per poi spegnersi e finire nel nulla. La Chiesa, iniziando un nuovo anno liturgico, attraverso le parole di san Paolo, ci esorta a riprendere in mano la nostra vita e a farne un capolavoro! Ci dobbiamo chiedere quali sono i nostri desideri, se ne abbiamo ancora… Chiederci se sono desideri che effettivamente ci possono portare felicità… Se sono desideri corrispondenti al nostro vero bene, devono coniugarsi con una vita ricca di relazioni e di amore… Siamo tentati, a fronte di un annuncio pubblicitario battente, di considerare il periodo d’Avvento come propedeutico alla festa del Natale… in realtà, lo scopo principale dell’Avvento è disporre i nostri cuori all’attesa di Qualcuno che, solo, porta a compimento i nostri desideri di bene e di salvezza. Si tratta, ovviamente, di un’attesa operosa dove ciascuno di noi si dispone interiormente ad un incontro: ogni giorno non può essere vissuto fine a se stesso ma “nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro Salvatore, Gesù Cristo” . Forse la nostra storia personale ci ha disilluso, ci ha fatto pensare che è inutile sperare ancora… non cediamo alla tentazione! Chissà perché, a noi adulti, piace osservare i bambini nella loro spasmodica attesa del Natale. Non è forse perché ravvisiamo in loro la nostra sopita ma autentica aspirazione alla pienezza che solo il dono sorprendente di Dio può compiere nella nostra vita monotona e incolore? buon avvento, allora!