Affascinante la lettura del Libro della Sapienza. Utilizza una forma di pensiero che mi da gusto in quanto l‘intelligenza è strettamente connessa con la spiritualità… Il pensiero contemporaneo, al contrario, tende a separare nettamente le due sfere riservando l’intelligenza al materiale e la fede allo spirituale. Quasi che lo spirituale non dovesse essere considerato parte della vita concreta… Il fatto è che nessun uomo può vivere una spiritualità senza la propria materia: anzi, la materia ne è proprio il luogo della manifestazione! L’autore del libro della Sapienza offre questa riflessione agli uomini che non volgono il pensiero a Dio: «Vivendo in mezzo alle sue opere, ricercano con cura e si lasciano prendere dall’apparenza perché le cose viste sono belle». Il rischio ricorrente è quello di considerare la bellezza della creazione senza chiedersi il perché sia bella? Perché noi la percepiamo come bella? da dove viene per essere così bella? Queste domande, l’uomo privo di un’autentica sapienza non se le fa… Occorre che chi educa alla fede non utilizzi più un linguaggio troppo standardizzato e parta dalle  cose ordinarie della vita… mostrando come l’uomo spirituale non è uno che svolazza con pensieri filosofici nella testa ma uno che legge dentro la sua vita il rivelarsi dell’amore di Dio! Buona giornata