Chi di noi crede di non essere nel giusto? Forse abbiamo la persuasione che in alcune situazioni non siamo proprio impeccabili ma nella sostanza riteniamo di essere delle persone perbene! È normale che sia così? Io penso di sì! Anche perché se uno avesse la percezione di essere nel peccato e perversasse in quella condizione dovrebbe essere ritenuto diabolico… Quindi: ognuno di noi ha «l’intima presunzione di essere giusto» … Leggendo la parabola che Gesù ci narra questa domenica abbiamo di che sentirci un tantino messi con le spalle al muro! Appare chiaro che chi crede di essere giusto ha, molto probabilmente, una coscienza troppo lassa… presume di essere giusto ma, in realtà, non lo è! Nessuno può vantare una condotta così irreprensibile: Dio ha tutte le carte in regola per metterci sotto accusa! Il problema non sono i peccati che commettiamo ma l’incapacità di riconoscerli, di chiederne perdono! tant’è che un pubblicano, peccatore, che riconosce il suo status di miseria fa una figura molto più positiva davanti a Dio: viene accolto e giustificato! Al contrario del giusto che viene umiliato! Nessuno di noi è giusto! Al massimo possiamo ringraziare il Signore per averci evitato la caduta nei delitti più gravi… ma tutto è grazia! Certo, un po’ della nostra buona volontà ce l’abbiamo messa, ma la perseveranza nel bene è un dono di Dio! La tentazione di attribuirsi meriti è sempre in agguato e diventa facile pretesto per l’accusa dei fratelli… è prassi consolidata, infatti, quella di sentirsi in coscienza apposto semplicemente perché al confronto di altri ci sembra di peccare in cose di poco conto, in materie irrilevanti… Gesù ci mette seriamente in guardia da questa mentalità! Buona domenica