Ogni volta che si leggono le parabole della misericordia commuovono e meravigliano: avere la certezza che a fronte dei nostri fallimenti e delle nostre debolezze Dio è sempre disposto a offrirci nuove chance di vita pacifica e rasserena… Ne abbiamo usufruito tutti in grande quantità di questa misericordia: dovremmo, forse, mostrare molta più gratitudine e riconoscenza… È bene che comprendiamo il prezzo della misericordia! Non possiamo credere che per Dio accettare le nostre disobbedienze sia un fatto scontato: il prezzo della misericordia è la morte in croce di Gesù! Perdonare richiede sempre morire a se stessi, annientare il proprio io per dare spazio all’altro! È un vero e proprio esercizio d’amore, di dono totale di sé! Non si può pensare che il perdono sia un’azione scontata, naturale, senza fatiche: basta che proviamo a pensare a quelle volte che abbiamo esercitato la misericordia… quanto ci è costato? Generalmente ci si trova ad ammettere che “si perdona ma non ci si dimentica”: le ferite rimarginate lasciano sempre delle cicatrici… Chi non sa apprezzare e ringraziare per il perdono ricevuto è perché non ha mai perdonato! Non conosce il travaglio e la fatica della misericordia… Interessante notare come nell’Antico Testamento la misericordia sia connessa all’utero materno: è allusione ad un vero e proprio parto, con tanto di doglie e dolori! Non cadiamo nel rischio di dare per scontata la misericordia e nemmeno consideriamola doverosa: la misericordia ha un carattere drammatico di assoluto rilievo! Lo stupore e la meraviglia siano accompagnate sempre da gratitudine e sincero pentimento… la conversione sarà una inevitabile conseguenza! Buona domenica