Il cristiano non crede che “risorgeremo” ma che “siamo risorti”! Nel momento in cui ci si mette a parlare del dopo-morte si aprono discussioni impossibili da concludere in maniera unanime: ognuno si schiera coerente al proprio pensiero filosofico o religioso e da lì difficilissimamente si schioda… Già il filosofo Wittgnestain affermava che il linguaggio religioso non è falsificabile in quanto legato ad una categoria i cui fondamenti non appartengono all’ambito sperimentale, l’unico falsificabile! Non vale assolutamente la pena imbarcarsi in dibattiti di questo genere. Gesù stesso ci aiuta ad uscire da questo campo minato e lo fa con il significativo dialogo tenuto con Marta, in occasione della morte del fratello Lazzaro: «Gesù le disse: “Tuo fratello risorgerà”. Gli rispose Marta: “So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno”. Gesù le disse: “Io sono la risurrezione e la vita”». Gesù si mostra come la Vita della vita, la vittoria immediata sulla morte! Chi ha incontrato Gesù non attende un futuro migliore o diverso: già possiede la vita nuova! Questa vita nuova è la vita filiale: chi crede in Gesù «non morirà in eterno»! Cioè non sperimenta la morte! Ha la vita del Figlio in sé! E questa cosa non la si dimostra ma la si mostra… Buona giornata