Interessante l’immagine di Paolo e Sila in carcere. Scrive così Luca negli Atti degli Apostoli: «Paolo e Sila, in preghiera, cantavano inni a Dio, mentre i prigionieri stavano ad ascoltarli». Si parla di uomini che sono prigionieri: tutti siamo prigionieri e ostaggio del male! Anche chi crede… non c’è un privilegio che tuteli dalla corruzione del diavolo! C’è una cosa che è data, però: a chi è prigioniero del male ed è associato a Gesù canta e prega! i battezzati sono quelli che anche dentro le prove della vita hanno la gioia nel cuore e sanno trovare la forza e l’entusiasmo di cantare! Gli altri carcerati che cosa fanno? Ascoltano! Inizialmente non partecipano al canto… ascoltano. L’ascolto è il primo passo per imparare la “melodia” del canto… C’è assolutamente bisogno di cristiani che cantino! Che mostrino il lato bello e buono della vita! Che dentro le negatività sanno indicare le vie che portano al bene! La liturgia domenicale è uno spaccato perfetto della freddezza della gioia… quante bocche chiuse! Quanti volti mesti! Io penso ai bambini che vedono i genitori così passivi e dimessi: come fanno a credere che nell’esperienza di fede c’è bellezza? Cantare è un primo passo necessario alla testimonianza della fede! Troppo importante mostrare la gioia che ci viene da Gesù! Buona giornata