Ho letto delle dichiarazioni a margine del Convegno sulla famiglia che si terrà nei prossimi giorni a Verona… da brividi: un livore, una ferocia, una cattiveria impressionanti! Faccio proprio fatica a capire il perché! Tutti quelli che hanno detto o scritto contro provengono da un padre ed una madre, sono cresciuti dentro un contesto famigliare ordinario: cosa hanno trovato di così medioevale, di retrogrado, raccapricciante, nel loro vissuto da esprimere giudizi così sprezzanti? Mi chiedo: se delle persone desiderano affermare la bellezza, la gioia, la normalità della famiglia fatta da un uomo e da una donna con dei figli perché giudicarlo antidemocratico, antistorico, razzista, fascista? È positivo, avveniristico, lungimirante, solo ciò che è alternativo? A chi da fastidio l’idea che si possa sostenere la coppia maschio e femmina e la crescita della natalità? Cioè: è davvero auspicabile una deregulation totale della grammatica famigliare dove non ci sia più genere, dove non ci sia più paternità e maternità, dove l’identità è un accessorio, dove le persone non conoscono nulla della propria origine? Mi interrogo seriamente… leggo il vangelo di oggi che mi suggerisce: «Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati». Vale per tutti! Anche per quei battezzati che si dicono “adulti” e ironizzano sulla tradizione e sulla non-negoziabilità del magistero millenario della Chiesa sulla famiglia… Buona giornata