Ogni anno, all’inizio della Quaresima, si ripropone il quesito “Digiuno sì, digiuno no”… È fuori dubbio che il digiuno non è la questione più rilevante della conversione! Gesù non lo ha posto come fondamento del suo annuncio… nel vangelo non esistono pratiche necessarie all’ottenimento della salvezza! Gesù mostra chiaramente che si può digiunare come non digiunare: l’importante è il cuore! Il digiuno deve essere legato ad una relazione: «quando lo sposo sarà loro tolto, allora digiuneranno». Quando si sente il dolore di un’assenza anche il cibo perde valore… si vive nell’attesa dell’amato! Si toglie tutto ciò che è superfluo e ci si dedica all’essenziale… Se digiuniamo solo per fare un atto di volontà e mostrare a noi stessi che siamo bravi e religiosi non serve a nulla! È la pars construens che conta! Togliamo per fare spazio a che cosa? Che cosa ci interessa più del cibo? Gesù ha digiunato per quaranta giorni del deserto perché al di sopra di tutto aveva messo la ricerca della volontà del Padre… era talmente occupato a discernere la volontà di Dio che non pensava neppure più al cibo! Con questo non bisogna digiunare? Direi di no… Dobbiamo però dare ragione al nostro digiuno e convertire davvero il cuore… innamorandoci ancor più di Gesù! Buona giornata