«Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita?». A questa domanda evangelica come si fa a non rispondere di sì! Certo, dovessi essere io quell’uomo, mi premunirei di mettere al sicuro le novantanove e andrei a cercare la centesima… Se mi penso da prete oggi non riesco più a trovarmi in questa metafora! Oggi a smarrirsi sono novantanove e una a rimanere… come ricondurre tutte all’ovile? Le pecore sono disperse ovunque: c’è quella ammalata, c’è quella sola, c’è quella arrabbiata, c’è quella ribelle, c’è quella polemica, c’è quella che si nasconde, c’è quella offesa, c’è quella pigra, c’è quella stanca, c’è quella annoiata, c’è quella impazzita… ognuna chiede una cura particolare, un’attenzione specifica! Persino quella che è rimasta nell’ovile si lamenta perché poco curata e accarezzata… Se dovessimo pensare che è nostro compito radunare il gregge in un unico ovile e sotto un unico pastore c’è da impazzire! È evidente che il pastore non può che essere Gesù… non per niente nel presepio tutte le pecore pascolano su pascoli erbosi e ad acque tranquille sotto la presenza vigile del pastore in fasce! Raduna Signore tutte le pecore disperse! Buona giornata

 

p.s. Una preghiera per Bina che oggi il Buon pastore accoglie nel suo gregge del cielo