È una meraviglia leggere le profezie di Isaia lungo il tempo dell’avvento, sono una ventata di speranza, di positività, di ottimismo! Ne abbiamo sempre bisogno… Il popolo d’Israele, continuamente sotto il torchio della prova, aveva bisogno di avere motivazioni forti per non mollare e lasciarsi andare! La certezza che Dio avrebbe portato a compimento le sue promesse forniva l’entusiasmo per superare le difficoltà e faceva guardare al proprio futuro con occhi nuovi. Un esagerato ripiegamento sull’istante genera asfissia! Sembra di non vedere altro che quello che si vive nell’attimo: se si sta attraversando un’esperienza di fatica tutto appare impossibile e irrisolvibile.. Israele ha imparato a guardare oltre! I profeti hanno insegnato a sperare! Sia chiaro: sperare non ha niente a che fare con il sognare… sperare ha che fare con l’azione salvifica di Dio! L’uomo non sarebbe in grado di uscire dalle sabbie mobili in cui si impantana… solo Dio può fare un’irruzione e cambiare il lutto in gioia! Proviamo a pensare quante volte ci viene da disperare perché il mondo che abbiamo attorno manifesta atteggiamenti di cattiveria, di ingiustizia, di prevaricazione… sembra un progressivo peggioramento dell’umano! Ebbene: riascoltiamo questa profezia di Isaia: «Il tiranno non sarà più, sparirà l’arrogante, saranno eliminati quanti tramano iniquità, quanti con la parola rendono colpevoli gli altri, quanti alla porta tendono tranelli al giudice e rovinano il giusto per un nulla». io ci credo… e ci spero! Vieni Signore Gesù! buona giornata