«Presi quel piccolo libro dalla mano dell’angelo e lo divorai»: Giovanni riferisce nell’Apocalisse di aver compiuto questo gesto apparentemente assurdo. Per la verità già Ezechiele aveva mangiato il rotolo della Torah su comando di Dio… Nella Bibbia la Parola non la si ascolta soltanto ma la si mangia pure! È l’immagine plastica dell’intenzione reale nel permettere alla Parola di Dio di entrare nella vita, nelle azioni, perché le membra del corpo siano sostanziate della volontà di Dio e non della propria… Questo aspetto è presente ancora nella liturgia eucaristica: la Parola che ascoltiamo nel Vangelo non rimane una pia esortazione ma si fa carne e diventa vita in noi nell’eucaristia che mangiamo! È bello che un versetto della Parola ascoltata sia ribadita nell’antifona alla comunione quasi a dire che tutto quanto Dio dice, nel pane eucaristico, si fa, si realizza! In questo gesto si manifesta come la vita cristiana non sia primariamente un impegno a mettere in pratica il Vangelo ma a lasciare a Cristo la possibilità di operare in noi! La Parola che mangiamo è dolce e insieme dolorosa, è consolante e insieme esigente! La Parola se entra in noi è un pungolo incredibile! …ma quanto bene fa! Buona giornata
P.S. Una preghiera per Giuseppe che oggi celebra la sua risurrezione grazie al suo incontro con Gesù, Parola fatta carne
Commenti recenti